Persa. È notte pesta. Solo qualche lampione illumina l’angolo tra la 110ma Strada e 5th Avenue. Sono scesa nel posto sbagliato. Nel quartiere sbagliato. Certo, ho preso la linea verde invece che la rossa. E adesso?
Mi guardo intorno. Una ragazza porta a spasso un cane, infradito ai piedi e la felpona con il cappuccio. Un ragazzo con lo skateboard arriva da lontano, indossa un capellino degli Yankees. Guardo a destra e a sinistra. Dove sono finita? Mi rendo conto che la Broadway è moooooolto lontana. Non si vedono taxi in lontananza. Siamo prima di Uber e Via. Era il 2006. Non ho altra opzione se non una: camminare. E cosi faccio. Cammino e cammino e cammino. Central Park alla mia sinistra. Tipi loschi appoggiati ai palazzi che costeggiano il parco sulla destra. Si vedono solo occhi e sorrisi, bianchissimi.
Ma no ho paura. Non ho quasi mai paura. Devo solo arrivare dall’altra parte del parco. E li mi aspetta la prima di tante cenette a casa Petita…