Occhiali, capelli lunghissimi e stesso sorriso. Cosi’ sono arrivata direttamente da Venezia a New York. Era il 26 maggio del 2006. 11 anni fa. Portavo ancora gli occhiali. Il rossetto rosso non era ancora parte del mio outfit.  Gia’ adoravo il colore bianco. E Bryant Park. Questa foto e’ stata scattata da Massi, anche lui a NYC per uno stage in quel periodo, proprio nel parco davanti al nostro ufficio – Bryant Park per l’appunto. Credo fosse verso la fine dello stage, meta’ agosto. Eravamo inseparabili: io, Massi e Marco. Il trio Val ❤️

Riconosco quella collana, presa in Italia pochi giorni prima della partenza. E quei pantaloni bianchi che ho tutt’ora, perché se ancora ci entro vuol dire che sto mantenendo la linea. Anche se ormai i bottoni sono davvero al limite!

In quei tre mesi abbiamo fatto di tutto: preso la limousine come fosse un pandino, con Ronaldo -l’autista brasiliano- che Marco chiamava all’appello il venerdì sera. Sorseggiato prosecco sui letti di Beds, come gli antichi romani. Parlato fino all’alba dei nostri progetti sui scalini di casa Petita con i vicini di casa portoricani che ancora ballavano la salsa, anche se con i riflessi parecchio rallentati. Abbiamo bevuto shot fatti con tequila di pessima qualità con i bicchierini di vetro dal bordo ricoperto di sale da cucina. Mangiato hot dogs alle 5 di mattina, al posto della brioche a colazione. Ci siamo persi dentro il Marquee e ritrovati dopo ore, chi senza il portafoglio, chi senza una scarpa (ritrovata poi) e chi senza la testa. Persa totalmente per un biondino di Fano.

Avevo 22 anni e tanti, tanti sogni…

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Glasses, very long hair and the same smile. This is how I got to New York City, directly from Italy. It was May 26th, 2006. 11 years ago. I was still wearing glasses. Red lipstick wasn’t part of my daily outfit yet. I already adored the color white. And Bryant Park. This picture was taken by Massi, who at the time was also doing an internship, in the park located right across our office: Bryant Park of course! I think that it was towards the end of the internship, around mid August. We were insperable: Massi, Marco and I. The Val Trio ❤

I recognize that necklace. I had bought it in Italy, a few days before my departure. And those white pants which I still keep a proof that I haven’t gained (too mcuh) wait. The buttons are having an hard time closing now though!

During those 3 months we did it all: we rode limos on Friday nights with Ronaldo –the Brasilian driver whom Marco had befriended. We drank Prosecco laying on Beds’ (n.d.r. a famouse lounge/club in NYC in 2006/2007) beds like the Romans do. We spoke up to dawn seated on the stairs right in front of Petita’s house, with the neighbors who were still dancing, at a much slower pace. We drank shots made with very cheap tequila on tiny little clear classes bordered with salt. We ate hot dogs at 5 AM, with the intent to replicate the erly mornings’ breakfasts in Italy with capuccino  & brioche. We lost each other inside Marquee (a club in the Meatpacking District) and when were able to reconnect, one of us couldn’t find his wallet, the other his shoe (only one and yes! we ultimately found it!) and me… well, I had lost my mind. For a lovely blond guy from Fano.

I was 22 and I had many, many dreams…