Ci siamo. Dopo mesi e mesi ad organizzare la presentazione milanese, eccoci! Sono le ore 6.20 del mattino e mio papà viene a svegliarmi. La sveglia è suonata, ma io non l’ho sentita. Mi alzo di corsa. Doccia. Trucco leggero. Outfit giorno. Controllo libri e t-shirt. Abbiamo tutto. Il mio outfit sparkilng per la serata è prontissimo dentro al trolley blu. Prendo una kinder fetta al latte al volo e si parte. Io, mamma e papà, e Raffaele.
Dall’agitazione, e dal ritardo, sbagliamo pure a prendere la direzione dell’autostrada. Succede! Ridiamo di questo momento. Ce lo ricorderemo a lungo. Breve sosta pipí. Quanto adoro gli autogrill! Cosí pieni di cose buone. Arriviamo a Milano per le 11. Piove e fa quasi freddo. Siamo partiti dal Veneto in pantaloncini corti e maglietta. L’I-phone ci ha ingannato con le previsioni! Vabbè, tanto il sole lo portiamo noi, dentro! Ho un appuntamento di lavoro. Il mio presente, futuro e passato si stanno già mischiando, sotto i miei occhi.
Finisco alle 13, mamma e papà intanto sono andati a farsi un giretto con Raffaele.
Riprendiamo la macchina e arrivamo ad OPEN, in Viale Montenero, con i nostri scatoloni di libri e le t-shirt. Sara, uno dei tre soci insieme a Marco e Giorgio, mi accoglie con il suo sorriso. Ci sono già tutte le loncandine appese. Che emozione!
Ecco, è tutto pronto. Ancora qualche ora e si inizia. Come sempre un misto di trepidazione e preoccupazione.
Abbiamo due orette libere. Mica si può star fermi. Giretto al Duomo! Del resto, come si fa a venire a Milano e non vederlo, quello spettacolo. E allora via con la metro gialla, da Porta Romana si scende proprio di fronte al Duomo. Passeggiattina sotto la Galleria, e puntantina immancabile all’ultimo piano della Rinascente.
Foto di rito e via. In metro di nuovo verso OPEN. Ci cambiamo. C’è un gran via vai dal bagno: la famiglia Menin si sta preparando per la serata! Io ne esco con una giacchina tutta sbarluccicante. Presa apposta per questa serata. Milano è una data per me importantissima.
Isabella Fava mi accompagna in questa avventura. In prima fila, come sempre, mamma Tommy e papà, Il Signor No. Raffaele si sposta di continuo, a lui tocca il compito di fare le foto. Parliamo per circa un’oretta, una conversazione aperta con il pubblico, e poi parte il firma copie. Che firma copie non è. È più un abbraccio collettivo. Ognuno mi racconta qualcosina di se. Non c’è niente da fare, è questa la parte che mi piace di più, il contatto con tutti voi. Tanti volti virtuali diventati d’improvviso veri, verissimi.
Max, che è riuscito a venire nonostante il lavoro. Giulio che è venuto da Padova. Chiara con il suo quarzo rosa. E poi Raffaella ed Andrea. Lidia, una New York Italian woman trapiantata a New York, e Giulia, ex-collega Valentino. Mauro che a breve tornerà a New York. E poi Roberto ed Anna. Ed Ana e Marco, spagnola di Siviglia lei, milanese lui. Ci rivedremo prestissimo a New York con loro!
Non riesco più a sorridere, a fine serata. I muscoli della mia faccia sono bloccati. Esco piena di fiori tra le mani. E felice.
Con Virgy, Annalisa e Max 2 andiamo a mangiare un panino e poi si riparte, direzione Venezia.
Arriviamo a casa a notte fonda. Doccia calda e sotto le coperte.
Oggi si riparte per l’ultima presentazione a Belluno.
E poi si chiude il cerchio. E chissà che cosa si aprirà…