È il 19 giugno 2010. Sara sta finendo gli ultimi dettagli del mio trucco. Mi chiede se sono emozionata. La guardo e i miei occhi parlano per me. Da dietro sento mia madre arrivare. Manca solo il vestito e sarò pronta.
Tutto è sotto controllo. Tutto è pronto per il grande giorno. La cinquecento bianca color panna, il mio velo lungo 7 metri. Gli invitati arrivati dal Veneto e dalle Marche. Le bolle che gli ospiti soffieranno alla nostra uscita dalla chiesa. Le ortensie bianche e le rose color panna.
Tutto è sotto controllo. Tutto è perfetto. Una delle mie parole preferite.
Solo che cosi non è mai, nella vita. Perfetto intendo. E allora ad un certo punto ho perso il controllo. Di punto in bianco. Puff. Via tutto.
Ma come? Io che avevo fatto tutto cosi bene. Studentessa modello (dalle medie in poi, prima maschiaccio ingestibile che veniva costantemente messa in punizione!), viaggi di accrescimento culturale, volontariato. Tre lingue straniere. Pittura di paesaggi impressionisti.
Santa subito!
Puff. Via.
Di punto in bianco la vita perfetta che avevo pazientemente pianificato, pensato, sognato, non c’era più. A chi non è capitato? Chi non ha perso una persona cara, posto fine ad un matrimonio nel quale credeva, perso il posto di lavoro? O magari perso proprio la faccia. Succede. Succede di tutto in queste nostre vite. Succede di ritrovarsi con nulla in mano ed una vita da ricostruire. Per colpa nostra. Degli altri. Di nessuno. Che cosa importa poi di chi sia la colpa?
Quello che conta è come si reagisce, alle difficoltà. Me lo diceva sempre nonna Cesira. La più pacifica donna che io abbia mai conosciuto. Non esisteva nessun problema per lei. Solo soluzioni da trovare. Noi nipoti ridevamo di questa sua peculiarità. Vuoi vedere che la Cesira aveva capito tutto?
Cosi quando esattamente un anno Michele mi disse: “are you ready to throw yourself into your passion as if it was the most important thing in the world?” io ho capito che era arrivato il mio momento. Che li c’era la svolta. La mia rinascita. Dovevo crederci. Non sarebbe stato perfetto. Avrei dovuto perdere nuovamente il controllo.
E allora adesso lo chiedo io a voi: are you ready? Siete pronti a mettere voi stessi in quello che credete, nella vostra passione, come se fosse la cosa più importante del mondo?”. Dovete volerlo cosi tanto, il vostro sogno, da farlo accadere. Dovrete essere affamati e pazienti. Emozionati e risoluti. Determinati e umili. Preoccupati e spensierati. Non aspettate ulteriormente. Non attendete il momento perfetto. Non c’è.
Non c’è. C’è solo il momento in cui si inizia.
Buon inizio ragazzi! Di anno, di vita, di rinascita. Di quello che vi rende felici. Make it count!