L’orologio della New York Public Library segna le 4.59PM. Ho pranzato con Andrea da Pret-a-manger, all’angolo tra la 40ma strada e la 6ta avenue. Insalata di farro con polpettine di falafel. Subito dopo sono tornata in quella che è ormai la mia seconda casa a New York e mi sono seduta. Secondo piano. Primo tavolo a destra. Postazione 738. Davanti a me una ragazza con un maglione blu cobalto e degli occhiali fucsia rotondi. La osservo discretamente (da leggersi: non la mollo un attimo!) e penso che sarebbe perfetta per uno dei miei personaggi.
Tiro fuori dallo zainetto con i teschi (regalo di mamma) tutto il mio arsenale da blogger: laptop, cavi e cavetti vari, batteria portatile, quadernetto per gli appunti, I-phone, due libri che ho letto di recente e dai quali prendo spunto giornalmente Igikai di Hector Garcia e Francesca Miralles e Milk & Honey di Rupi Kaur e l’amuchina. Non sia mai che inizi a lavorare con le mani sporche…
Ogni anno entro il 10 di gennaio sono pronta con il mio foglio excel tutto colorato e pieno di note: il piano strategico per l’anno, piano che comprende tutto quello che voglio fare entro 3, 6, 9 e 12 mesi. Gli obiettivi da raggiungere sono divisi per tipologia: crescita professionale e personale, risparmio, salute, e la mia categoria preferita “fun”. Dove dentro c’è almeno una cosa nuova che voglio imparare quell’anno, un nuovo paese da visitare, o magari una nuova attività con la quale mettermi in gioco.
Quest’anno sto avendo grandi difficoltà a compilarlo. Cosa sta succedendo? WTF, per dirla in gergo più colorito.
E allora mi chiedo: ma voi ce l’avete un piano? Pensate mai alla direzione che sta prendendo la vostra vita e a come aggiustarla? A che cosa fare? A come crescere? A come migliorare?
Pianifichiamo vacanze e week-end fino allo stremo, e poi non abbiamo idea di dove vogliamo andare nella vita. Siamo tutti li in attesa. Troppo dipendenti da decisioni di altre persone. E invece no! Bisogna prenderla in mano questa nostra vita. Esserne i protagonisti. Essere affamati e paziente. Tocca trovare quel magico equilibrio. E saper aspettare il momento giusto.
Per dirla con le parole di uno dei miei scrittori preferiti, Paolo Coelho: “life was always a matter of waiting for the right moment to act“.
Hai ragione da vendere. 🙂
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