ATTILIO, il commercialista de Roma

Brizzolato, romano de Roma, ha gli occhi color del ghiaccio e le fossette simpatiche.

Lo conosco ad un evento culinario durante la Settimana del Design a New York. Mi colpisce subito, con quel suo fare un po’ burino un po’ raffinato. Adoro gli uomini che mi fanno ridere e tra l’accento romano e la battuta facile, finisce che tiro fuori la mia anima venexiana ed esce qualche perla dialettale.  Questione di feeling, direbbe qualcuno.

Eppure c’è qualcosa che non mi quadra. “No ghe semo“. Non mi convince.

Davanti a me un uomo colto, dal corpo curassimo. Mens sana in corpore sano. Mangia solo cose che fanno bene, a quanto pare. Non tocca nessuno degli stuzzichini offerti.  Io compenso tenendo in mano un bicchiere di Spritz e continuando a mangiare arancini di riso (che bontà!). Lui? Solo acqua con una fettina di limone. Presa dai sensi di colpa, metto giù la metà di arancino che ancora ho in mano e medito di sputare quella che ho in bocca. E anche il drink. Solo acqua anche per me, d’ora in poi. E per sempre.

Indossa una polo con il collo rialzato e jeans stretti sotto con il risvoltino.  Ai piedi un paio di comodissime Converse con la bandiera americana. Corre in bici, mi racconta. Una bici super sonica, che tiene con cura dentro casa, come il più bel oggetto di design. Nessuno la può toccare, a parte lui.

Mi chiede il numero. Glielo do. Mi chiama la sera stessa, mentre sono in taxi verso casa.

“Dai, vediamoci per un drink”.

“Sto andando verso casa, magari domani? Quando parti tu?” Eggià, è in vacanza con un amico.

Ci vediamo effettivamete il giorno dopo. E per 5 giorni non ci stacchiamo più. Inseparabili.

Rimaniamo d’accordo per vederci al mio rientro in Italia.

“Vengo a trovarti a Roma, ci sono stata solo una volta”

E così faccio. Dopo un mese torno in Italia. Mi organizzo per andarlo a trovare. Starò da una carissima amica che da poco si è ri-trasferita in Italia,  e lo rivedrò per una cena. Prenota lui, “sarà stupendo” mi dice.

Solo che quando arrivo alla stazione Termini la situazione inizia a cambiare. Mi viene a prendere con la sua smart. Mi abbraccia. Salita in macchina mi guarda e mi dice, con il fare beffardo:

“Ho un piccolo problema per questa sera”.

Oh-ho, dice la vocina.

“E quale sarebbe? controbatto io…”

“Sai, questa sera c’è il derby. Roma-Lazio. Vado sempre a vedere la partita con i miei amici…”

“E vorresti andare anche questa sera…” dico io.

“Eh si!”

“Ma scusa, non potevi dirmelo prima di partire, sarei venuta magari domani, o non sarei venuta per niente. Adesso mi metti di fronte a questa situazione e non posso fare molto”.

Che cosa farà la nostra Anna, secondo voi?

Riprenderà il treno e tornerà a casa, oppure rimarrà lì ad aspettare la fine della partita?

To be continued…

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