ITALIAN TOUR *FANO*

Cronaca semiseria della prima tappa italiana del Book Tour de Il Mio Ultimo Anno a New York, a Fano PU.

15 febbraio 2018. Ore 16.55. Mio fratello Raffaele mi lascia davanti al Pino Bar, all’inizio del Corso. Siamo a Fano, città della fortuna. Scendo dalla sua golf argentata, dotata di decolletté di camoscio viola.  Dal mio cappotto verde militare svolazza allegramente il vestito comprato il giorno prima. Il rossetto rosso di oggi riprende la cinturina che mi stringe il punto vita.

Procedo emozionata come una sposa all’entratra in chiesa lungo Corso Matteotti, la via che percorre tutta Fano. Città che ho imparato ad amare sempre di piú, e nella quale ritorno puntualmente da ormai 12 anni. Raggiungo il Caffè Centrale, un istituzione cittadina, e sulla destra, eccola: Mediateca Montanari, per tutti i fanesi semplicemente “MeMo”. La sala ipogea con le sue rovine romane è pronta. Anche io lo sono. Aspetto questo momento da 2 anni. Ed ora che è arrivato, il cuore batte. Ma devo stare calma. Prima di spingere la porta vetrata sorrido. A me stessa. A Marco. “Te l’avevo detto che l’avrei fatto. Ed eccomi qui.”

Mentre con Claudia – Anna e Dennis – Marco proviamo la performance della serata,  si inizia a sentire un gran brusio al piano di sopra. Stanno arrivando gli ospiti. Salgo a prendere qualcosa che manca, forse un microfono, mentre il tecnico prepara il video trailer che mostreremo al pubblico.

Riscendo. Intanto gli ospiti hanno iniziato ad accomodarsi. E sono sempre di piú. Le sedie si riempiono tutte. In tanti in fondo alla sala sono in piedi. Mi metto in un angolino per un momento e penso a tutto il lavoro di questi due anni, a quanto ci ho creduto in questo progetto. Niente accade a caso. Tutte queste persone sono qui per ascoltare questa storia, la storia di Anna e Marco. Che spettacolo! Mi giro e vedo arrivare Maria Vittoria, la prima stagista partita per New York grazie a Remembering Marco. È bellissima. Dopo poco arriva il Prof. Mucelli. Attilio per tutti, profondamente emozionato.

Parte la presentazione con qualche inghippo tecnico, che la rende forse ancora piú vera.

Inizio a firmare i libri. È la mia parte preferita perchè mi fa stare a contatto con la gente, con i lettori di questa storia. Con ognuno di loro mi fermo a parlare, anche solo per un minuto, cerco di lasciare un segno con una parola, un sorriso, un gesto.

Una voce mi chiama alla mia destra. E vedo questo giovane uomo con la sua cravattina blu notte, camicia celeste e giacca tono su tono (abbinamento da lui fortemente voluto). È mio nipote. Si chiama anche lui Marco, come lo zio, ed è  il piú elegante di tutti questa sera. Non ci sono dubbi.

Timido e riservato, nuota a rana, stile e dorso per 90 vasche 3 volte a settimana. Un campione! Marco non parla molto. Comunica con gli occhi e con i suoi sorrisi che dicono sempre piú di mille parole.

E così quando arrivano le foto della serata capisco che c’é tutto un mondo dietro, a questa immagine. E penso che si, tutto ha senso. Un senso che dobbiamo dare noi, per trovare la motivazione ad andare avanti. È questa la foto della serata. Con il futuro ed il passato insieme. Ed io, sfuocata sul davanti, a connettere tutti i puntini. A fare da traghettatrice di persone, di storie, di emozioni.

È così fiero di essere li con quel mazzo di fiori, il
piccolo Marco. Guardatelo! Proprio come lo sarebbe stato lo zio. Che mi avrebbe osservata da lontano con lo stesso sorriso e alla fine mi avrebbe detto “vai, ora sei pronta. Vai”.

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. trentazero ha detto:

    Commovente. Bravi tutti!

    Piace a 1 persona

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