E poi i puntini si uniscono

Ore 5PM. Il sole fuori tramonta e, ragazzi, ha dei colori spettacolari. Da Far West. Mi aspetto un pistolero arrivare per pareggiare i conti da un momento all’altro.

Nel grattacielo di fronte al mio vedo due bimbi giocare. Credo siano all’incirca al 10mo piano, il loro appartamento prende tutto il lato destro del palazzo. Si rincorrono e saltano su e giù dal divano, con la madre (o baby-sitter?) disperata che li rimprovera di tanto in tanto. Qualche piano più su un uomo si agita parlando con qualcuno al telefono. Chissà se sa di essere osservato da una giovane donna alla ricerca di ispirazione?

In questi giorni mi sentite meno vicina perchè sto preparando le presentazioni di febbraio: Fano, Ancona, Venezia, Bassano del Grappa. Emozionati? Lo spero! Io lo sono, tantissimo! Non vedo l’ora di incontrarvi di persona e potervi abbracciare. Siete in tantissimi a scrivermi privatamente e, devo dire, inizio a far fatica a gestire tutto da sola…  eppure l’emozione che sento ogni volta che mi aprite il vostro cuore, mi tocca davvero. È quello che mi motiva ad andare avanti. Il filo rosso che ormai mi collega a voi.

Ogni notte da qualche tempo ormai, mi sveglio, di solito intorno alle 3.30 – 4 e inizio a pensare a tutte le cose che ci sono da fare. E cosí  il mio cervello parte… e chi lo ferma più? Che cosa pazzesca è la vita! Ti da, ti toglie. Poi ti ridà ancora di più… e ti ritoglie nuovamente…

In una delle mie riflessioni notturne (adoro scrivere di notte, me lo chiedete spesso questo!) ho iniziato ad unire tutti i puntini per bene. Parlo spesso di questa storia dei puntini, sentita per prima volta da Steve Jobs durante il suo discorso agli studenti di Stanford nel 2005:

only after you’re there, can you then connect the dots. You can’t connect the dots looking forward; you can only connect them looking backwards. So you have to trust that the dots will somehow connect in your future…”.

Ovvero:

“solo dopo che ci siete arrivati, potete connettere tutti i puntini. Non li potete connettere prima, ma solo guardando all’indietro. Per cui dovete avere fiducia nel fatto che, in qualche modo, questi puntini si connetteranno nel vostro futuro…”.

E allora ho preso un foglio bianco ed ho iniziato a scriverci su. Mi sono venute in mente un sacco di cose che sembravano essere tutte slegate fino a qualche tempo fa’: il corso di teatro fatto per due anni durante l’università (sono stata Giulietta di “Giulietta e Romeo”, e spero che non ci siano prove video della cosa…), e quello di dizione, fatto più o meno nello stesso periodo. Senza contare tutte le cose imparate mentre,  bloccata a letto per quasi un anno a causa di un incidentre stradale, ho iniziato a fare corsi online e a studiare tutta quella parte di storia dove non si arriva a scuola (la guerra del Vietnam, la Perestroika, la rivoluzione cubana, il golpe di Pinochet in Cile…), a capire cos’è l’interior design. E ancora, a truccarmi con i tutorial (prima che esistessero i tutorial!), a dipingere, a scrivere…

Non sono un genio eh, magari! Sono solo molto curiosa e, sopratutto, molto conscia di quate cose NON so. Ho sete di apprendere, sempre. E non mi vergogno se non so qualcosa, e cerco di colmare la lacuna il prima possibile.

E adesso il compitino è vostro: li vedete questi puntini ? Li percepite? Si sono già uniti per voi? O magari sono ancora tutti sparsi e non avete capito cosa farne?

Con questa domana, vi lascio. Sono le 11.35PM di martedí 23 gennaio. Oggi abbiamo definito il programma della presentazione di Bassano del Grappa. Qualcosa mi dice che sarà splendida…

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