Quando si esce da una storia lunga, finita per scelta (nostra o degli altri o semplicemente del destino), c’è sempre un periodo di transizione. Non amo generalizzare, ma concedetemelo per arrivare al punto di questo articolo. Parliamo di donne e uomini e delle reazioni alla fine di una rapporto.
Gli uomini fanno cosi, in ordine sparso:
- si iscrivono ad un corso di ballo latino americano/in palestra/iniziano a correre;
- comprano una moto/bici da corsa/barca;
- si mettono a dieta;
- cambiano il taglio di capelli/fanno crescere la barba;
- frequentano donne molto più giovani di loro;
- partono in viaggio da soli o con gli amici, magari proprio a New York.
Mentre le donne:
- iniziano a meditare/fare yoga o pilates;
- comprano quell’accessorio che anno sempre voluto (borsa Chanel, scarpa Valentino, foulard Hermès);
- si mettono a dieta;
- cambiano taglio E colore di capelli;
- frequentano (molto) uomini più grandi di loro per trovare il perché delle cose;
- leggono libri per capire il perché delle cose;
- fanno un viaggio con le amiche per riprendersi, magari a New York.
E quando tutta la fase di rimessa in sesto o rinascita, come la chiamo io, volge verso la fine, – da leggersi: si ricomincia a sorridere, a prendersi in giro, a desiderare di innamorarsi di nuovo – ecco che appare una figura mistica: IL TRAGHETTATORE o LA TRAGHETTATRICE. Ovvero, l’uomo o la donna che ci porterà al prossimo nuovo, vero amore duraturo.
Questo termine è uscito da una conversazione con una cara amica e non faccio che pensarci da giorni. È vero! I traghettatori esistono alla grande e la loro funzione è portarci da un lato all’atro del fiume. Da una fase all’altra della vita. E non solo in Amore, badate bene, anche professionalmente e nelle amicizie.
Tra due storie lunghe, tra due lavori importanti o durante le fasi più significative della vita, c’è sempre un momento di ricerca e di grande crescita personale, che ci fa capire molto di noi stessi e di cosa vogliamo. Fateci caso! Proprio in questi momenti così pieni di stimoli e di cambiamenti si inseriscono i traghettatori.
I candidati migliori? Per noi donne: l’istruttore di paracadutismo, il DJ tecno, il Panettiere del West Village (ATTENZIONE: di lui sentirete ancora MOLTO parlare…), il pittore di opere metafisiche, il Prof. di NYU e cosi via.
Io il mio traghettatore forse forse l’ho anche trovato ma manterrò il mio proverbiale silenzio stampa.
E voi? Avete mai avuto un traghettatore o traghettatrice che ha contribuito alla vostra rinascita? E che ricordo vi portate?
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