18 november 2017.
E’ un ambiente piccolo e raccolto quello di I Am Books su North Street a Boston, coccolo per dirlo con le mie parole. La bravissima Sabrina accoglie i clienti con grazia ed è già tutto pronto quando arriviamo. Fuori piove, ma non fa freddo. Io indosso una giacca nera ed una gonna di pelle, ai piedi scarpe di velluto nere. Un imprevisto vuole che il moderatore della serata non sia più disponibile. Panico iniziale, ma solo per qualche minuto. Guardo Elisa, cara amica e guida ufficiale nella sua Boston, e le dico: “vuoi farlo tu? Il libro l’hai letto, la storia la sai, sei la persona perfetta”. E cosi si procede. E cosi la serata diventa ancora più bella. Inizio spiegando quello che è successo e pregando gli ospiti di aver pazienza, perché questo non è il mio campo. Sono l’ultima arrivata. Affrontiamo un po’ alla volta tutti i temi del libro: immigrazione, contrasto generazionale, amore, perdita e rinascita.
Arriva il momento del Q&A (questions & answers). Arrivano le domande. E sono un sacco, segnale che la storia arriva ai cuori delle persone, proprio perché ci si può immedesimare. E cosi Jamil e Shana, di origine libanese, entrambi medici a Boston, emozionati mi chiedono che cosa mi ha spinto a raccontare la mia storia. Sara e Mattia, di Parma, mi riempiono di domande per capire come si supera un grande lutto. Sofia e Giacomo sono interessati al rapporto narratrice / ghost writer. Mentre la signora Josephine, che abita nel quartiere e non manca a nessuna presentazione, è interessata ad approfondire uno dei miei commenti, sul concetto del tempo. Mi chiede come sia cambiata la mia concezione dello scorrere del tempo dopo gli eventi che ho vissuto.
La mia risposta è stata: “io penso che di tempo ne abbiamo poco. Io ne ho poco, tutti voi ne avete poco. Siamo tutti cosi concentrati sui nostri lavori, sulla carriera, sulla vita quotidiana, a volte su cose futili. Intanto la vita passa davanti ai nostri occhi”. Quello che ho vissuto in questi ultimi 5 anni mi ha insegnato ad apprezzare appieno quello che ho e a valorizzare le persone intorno a me. Cosi quando mi parlano, ascolto davvero. Quando mi succedono cose spiacevoli, incasso e vado avanti. E quando mi succedono cose belle sono pienamente felice, con il cuore che batte. Perché riconosco che è un momento di felicità. Non so quanto durerà, intanto c’è e lo vivo. Anzi lo sento.
Un’altra serata splendida. Firmo i libri. Ad un paio di persone scrivo sulla dedica “spero che questo libro tocchi il tuo cuore”. Si, questo è il mio desiderio più grande. Che tocchi il vostro cuore.