Meno 3.
Ogni anno quando si avvicina il mio compleanno mi dico: “no dai, quest’anno non faccio nulla. Ho dato.” Questo due/tre settimane prima. E invece poi passano i giorni ed inizio ad essere emozionata. Estremamente emozionata. E allora via ad organizzare un po’ di corsa.
Quest’anno festeggerò con un’amica, Claudia, anche lei scorpioncina come me. E mi piace un sacco questa cosa: due donne in rinascita, e attenzione perchè i nostri outfit saranno s-e-n-s-a-z-i-o-n-a-l-i!
Anywany, parlavo proprio l’altro giorno con un caro amico dell’arrivo del fatidico momento. Mi ha guardata e, con un po’ di ghigno (non quello malefico, ma quello simpatico), mi ha chiesto: “ma tu quanti anni compi?”. E la mia risposta è stata sorprendente.
“Non lo so. E non è importante quanti anni compio, del resto. Sono solo numeri.”
Applauso (nella mia mente).
Guardate che è vero, che l’età è puramente questione di numeri. Certo, arrivano le rughe e gli acciacchi e la copertina + film il sabato sera, ma io ho ancora voglia di dare, e di imparare. Sono curiosa. Non mollo.
Sono viva.
Così tanto viva da stupirmi ancora per le cose belle che mi succedono. E da credere di poter cambiare quelle cose che proprio belle non sono. Di poter offrire un esempio, di poter ispirare altre persone.
Ho ancora così tanti sogni da avverare. Alcuni banalissimi, altri all’apparenza irragiungibili. Continuo a pormi mete che sono sempre un po’ più in la. Lo faccio senza rendermene conto. Perché così è. Perchè più grande è l’obiettivo, più mi devo impegnare e crescere nel contempo.
Quando mi chiedono come faccio a fare tutte le cose che faccio e ad essere sempre “felice” (nota dell’autrice: NON sono sempre felice, e per fortuna!) la risposta è che ho una voglia di fare e di imparare che è smisurata.
Ma soprattutto, ho voglia di verità. Di cose e di persone vere, delle quali mi nutro, dalle quali imparare.
Tra pochi giorni saranno passati 5 anni da quando Marco non c’è più. Mi guardo indietro e vedo tutta la strada fatta. Il dolore, le cadute, la rinascita. E poi questi ultimi due anni, magnifici. E penso che, nonostante tutto, sono estremamente fortunata. E non riesco a pensarla diversamente. Un po’ mi fa sorridere questa cosa. Perchè se c’è qualcuno che dovrebbe essere arrabbiato con la vita, beh… quel qualcuno dovrei essere proprio io. E non sono ceratmente la sola. Eppure.
Eppure, ho saputo trasformare qualcosa di alienante in qualcosa di bello, che riempie il mio cuore, la mia mente e i miei occhi. E i vostri.
Sono riuscita a non rimanere incastrata nel dolore, cosa che di tanto in tanto accade nella vita. L’ho superato. Ho saltato in alto laddove c’era l’ostacolo. Notate bene: non l’ho aggirato, l’ostacolo. L’ho guardato dritto negl’occhio e poi via: ho saltato. Un po’ incoscentemente. Perchè così ho sentito.
E da qui non si può più tornare indietro. Si può solo continuare.
A vivere.
Con qualche anno in più. Con qualche ruga in più. E la pelle che non è più soda come prima. E i ritmi che cambiano.
Ma la testa, quella continua a volare. E non c’è nulla più sexy di una testa in movimento. Di un cervello che stimola, che fa sognare e accompagna laddove non avremmo mai pensato di arrivare. Oltre ogni limite.
Meno 3.
Pronti a festeggiare insieme a me?