Ad un anno scandalosamente felice!

FLAG ITA  Perdere tre chili. Mangiare sano. Fare più attività fisica. I propositi sono sempre gli stessi, ogni anno. Vestite tutte sbarluccicanti, con il rossetto rosso, ed un bicchiere di prosecco in mano, io, Francesca e Nicole parlavamo dei buoni propositi per il 2016. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte. Con i nostri occhi brillanti, eravamo pronte a salire sulla terrazza all’ultimo piano dell’appartamento affittato tramite AirB&B. I vicini di palazzo ci aspettavano per festeggiare ed ammirare i fuochi d’artificio che per oltre due ore avrebbero illuminato a giorno il cielo di Amsterdam.

“Voglio aprire un blog”, dico ad un certo punto io. “Lo chiamerò Il Mio Ultimo Anno a New York. Voglio prendermi quest’anno per decidere se rimanere o no e mi piacerebbe aprire questa domanda a tante altre persone, creare un dialogo con il pubblico”. Applauso. Sotto l’effetto del prosecco di Valdobbiadene, Nicole e Francesca mi dicono che si, è proprio una bella idea.

Cosi è iniziato tutto, allo scoccare della mezzanotte del primo giorno del 2016. Nella Venezia del nord.
Per tutto il 2016 ho continuato a lavorare come una matta da Valentino e ogni sera tornavo a casa e scrivevo. Andavo in giro a fare foto, a conoscere persone.

Fast forward di un anno. Siamo al 31 dicembre 2016. Questo giro siamo a Copenhagen. Sta per iniziare il 2017. Giro di propositi. Nicole dice che vuole un anno scandalosamente felice. E per lei lo sarà. Eccome se lo sarà. Francesca è pronta a comprare casa. Ed io? “Sapete cosa vi dico, che voglio fare sul serio con questa cosa del blog. Vi dirò di più, ho iniziato anche a buttar giù un po di idee per un libro…”.

Ho continuato a lavorare per Val fino a fine giugno di quest’anno. I primi sei mesi del 2017 sono stati infernali. Il ritmo del blog era diventato molto intenso. Lavoravo meno giorni da Val ma avevo un altro lavoro per aiutarmi con le spese. Di sera facevo la hostess da “Beauty & Essex” nel Lower East Side, posto tra l’altro molto significativo per la mia storia personale (se avete letto il libro lo sapete). Insomma, lavoravo se possibile ancora più di prima. Tutto per inseguire il mio sogno. Ed è proprio cosi che deve essere ragazzi!

Poi un giorno ho chiamato mia madre e le ho detto che ero pronta. Era arrivato il momento di fare ALL-IN, per usare il linguaggio del poker.
“Lascio Valentino mamma. Voglio concentrarmi sul blog e sul libro”.
“Come farai?” Mi rispose lei, preoccupatissima. “A mantenerti, intendo”.
Preoccupatissima lo ero pure io, e lo sono ancora, vi dirò. Ma non ho mai dato nessun segno di tentennamento. Ci dovevo credere io per prima. Poi ci avrebbero creduto anche gli altri. Avevo la sensazione che tutto sarebbe andato bene. Ce l’ho sempre nella vita. Penso che alla fine, nonostante tutto, andrà bene.

Ho raccolto il capitale iniziale vendendo qualche borsa, un paio di cappotti, e qualche altro possedimento a me caro. Ho creato il team di persone con cui lavorare. E poi siamo partiti. L’avventura è iniziata.

Non so ancora dirvi il perché, che cosa mi abbia spinto a questa scelta di vita. Mentre per il libro l’esigenza di non dimenticare e di mettere nero su bianco una bellissima storia è stato il fattore determinante, per il blog la mia missione non era ancora chiara, fino a mercoledì.

Sofia, una giovane donna italiana, mi scrive da qualche settimana. Mi spiega che abbiamo una storia simile e le farebbe molto piacere parlare con me. Ci sentiamo su FaceTime. Per un’ora piango insieme a lei al telefono. Piango perché sento il suo dolore come fosse il mio. Sofia mi dice che suo marito è mancato da tre mesi. Mi si stringe il cuore perché so che il peggio non è ancora iniziato, per lei. Vorrei tanto evitarle tutta la sofferenza che conosco cosi bene. Vorrei poterla abbracciare e dirle che andrà tutto bene. E cerco di farlo. Ma so che non mi ha probabilmente sentita. È troppo presto. Scelgo di dirle la verità.

Il peggio deve ancora arrivare.

Ma poi passeranno i giorni e le cose piano piano miglioreranno. Glielo prometto. Sarà proprio così. Non può che essere cosi. Ed io sarò li al suo fianco, anche se con un oceano di mezzo, a vedere la rinascita di un’altra giovane e splendida donna che merita di essere felice. Scandalosamemnte felice. Come Nicole. Come Francesca. Come tutti noi.

E cosi è diventata chiara la mia missione: toccare i vostri cuori. Farvi ragionare. Farvi emozionare. Farvi pensare. Con i miei racconti, con le mie storie di vita quotidiana a New York, piena di cose belle ma anche di difficoltà, sconfitte e cadute. Perché la vita vera è proprio cosi. Imperfetta.

Parola che piacerà tanto alla nostra Marghe.

Annalisa_Settembre_DSC1225

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