Ieri sera sono andata a letto ad una certa ora. Sono andata a letto quando ho capito che non c’erano molte speranze. Però non ho voluto aspettare fino alla fine. Mi sono detta “fammi andare a letto e, magari, domani mi alzerò e sarà tutto diverso”.
E invece no. Ore 6.45 a.m. del 9 novembre 2016. Suona la sveglia ed è subito chiaro. Chiarissimo. 137 notifiche su Whatsapp. Qualcuno si sposa? Qualcuno divorzia? Qualcuno cambia vita? No. Donald ha vinto. Anzi, Hillary ha perso. E via, tutti a chiedere come mai. Se me l’aspettavo. Che cosa è successo. Tutti a cercare di capire attraverso un insider come sia possibile.
Io me lo sentivo. Ma come tutte le cose che sento, preferisco essere sicura prima di dirle a voce alta, per auto-difesa. Le cose, quando vengono dette ad alta voce, prendono forma. Diventano reali. Mentre quando ancora sono nella nostra testa, lo sono un po’ meno. Io l’ho tenuto per me questo presentimento, perchè non ci volevo proprio credere. Ho capito che qualcosa stava andando nel verso sbagliato quando hanno iniziato a prendere posizione a favore di Donald persone insospettabili. Gente acculturata, che viaggia, con amici da ogni parte del mondo. Gente che, pero’, era stufa del sistema. Parlo molto volentieri di politica e allora l’argomento usciva spesso e per me era sempre sorprendente trovare sostenitori di Trump e realizzare man mano che erano sempre di più.
L’America ha votato. Ha deciso. Una decisione netta, feroce. Una presa di posizione contro il sistema politico nel suo complesso, a mio parere. Io spero tanto di ricredermi ma del resto questa storia noi italiani la conosciamo già molto bene e dalla storia bisognerebbe imparare…
Ieri sera un anchorman di CNN si è chiesto come avrebbe spiegato ai suoi figli l’elezione di Donald a presidente. Testuali parole: “Insegnamo ai nostri figli a non essere dei bulli, a trattare tutti allo stesso modo, a non essere arroganti e prepotenti. E poi Trump diventa presidente. Per me sarà molto difficile spiegare questo ai miei figli“. Io di figli non ne ho ancora, ma credo che avrei la stessa difficoltà.
Barack ha invece detto che il sole sarebbe comunque sorto e l’America si sarebbe svegliata sempre come la Grande Nazione che è. Concordo. Oggi ci siamo svegliati tutti, siamo andati al lavoro, ed abbiamo ripreso il nostro tran tran quotidiano. Solo con una faccia più sconsolata del solito. Io e le mie colleghe avevamo pensato di prendere della parrucche bionde ed indossarle in onore di Hillary oggi, così da festeggiare il primo presidente donna degli Stati Uniti e scacciare lo spauracchio Donald.
Mi sa che di strada ce n’è ancora da fare.
Rimane solo una domanda. E adesso?