L’avocado fa bene, anzi, benissimo. Per ogni 100 g di prodotto troviamo il 19% di grassi, il 7% di zuccheri e il 2% di proteine. E’ ricco di acido grasso linoleico e omega 3: i cosiddetti ”grassi buoni” che riescono a rallentare la produzione di colesterolo. Dunque non c’è da stupirsi che sia così diffuso. I newyorkesi lo mangiano durante il brunch, come contorno a pranzo, a fettine nei panini o nelle insalate e ovviamente spalmato sul pane. Ma la pietanza per eccellenza a base di avocado è il guacamole dove la polpa viene schiacciata con la forchetta con aggiunta di un ottimo succo di lime, un pizzico di sale, pomodoro a pezzetti e cilantro. Il guacamole lo si trova in tutti i ristoranti messicani, solitamente viene preparato sul momento davanti al proprio tavolo e si può scegliere se consumarlo hot, medium o mild: ossia piccante, medio o leggermente piccante.
Da buona new yorcher attenta alla salute, anche io adoro l’avocado e lo consumo frequentemente. Io l’ho scoperto in Cile, dove lo chiamano palta. La mia specialità? Semplice e allo stesso tempo deliziosa: a dadini sopra una fetta di pane integrale con fettine di pomodoro, uno strato di robiola e noci brasiliane.
Ma qual è il segreto dell’avocado perfetto? La giusta maturità: all’acquisto deve risultare leggermente soffice. I miei guacamole preferiti li trovate da Rosa Mexicano ad Union Square e da Benny’s Burritos nel West Village.
Considerato il fatto che posso trovare l’avocado anche in Italia, e in generale anche in altri paesi (ok, magari non tutto l’anno): New York: 0 – Resto del mondo: 1. Credo di poter vivere senza avocado =)
E a voi come piace il guacamole? Hot, medium o mild?